Sono tante le donne e le coppie che, a un certo punto del loro percorso di vita, iniziano a pianificare una gravidanza. Ma non è così facile capire quando è il momento migliore per mettere su famiglia. Si tratta di una decisione che non solo stravolgerà l'intera vita dei futuri genitori, ma che naturalmente determinerà anche quella del bambino. Ci sono tante cose da prendere in considerazione. Abbiamo affrontato l'argomento delle possibili difficoltà legate alla pianificazione di una gravidanza con il dott. Alexandre Sasaoka, Direttore sanitario della Clínica Gesta di San Paolo, in Brasile.
L'esigenza di riprodursi è un istinto primordiale: questo è l'unico modo in cui possiamo sopravvivere come specie. Il concepimento, tuttavia, non è una cosa semplice come ordinare qualcosa da bere in un bar. Sono tanti i fattori che possono ostacolare il coronamento di questo sogno. Ci sono delle cose sulle quali non abbiamo alcun controllo, come gli effetti di una vita quotidiana stressante o della frenetica vita cittadina, oppure l'alto tasso di inquinamento atmosferico. Altri fattori, invece, dipendono dalle nostre decisioni e dai nostri comportamenti, come ad esempio quelli legati al regime alimentare, al fumo, al consumo di alcol o droghe a scopo ricreativo, all'esercizio fisico e all'età in cui decidiamo di avere un figlio.
Un altro fattore che influisce sul raggiungimento dell'obiettivo è, generalmente, il cattivo stato di salute e la mancanza di forma fisica. Negli ultimi 50 anni il problema del sovrappeso si è diffuso enormemente; attualmente si stima che, in tutto il mondo, gli adulti in sovrappeso siano circa 1,5 miliardi. Di questa percentuale, 300 milioni sono donne ritenute affette da obesità patologica. Allo stesso tempo, nel 2014 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che, a livello globale, circa il 20% delle donne fuma e la tendenza è in aumento. Oltre a portare numerosi altri svantaggi, il fumo provoca anche cambiamenti ormonali che influiscono direttamente sulla fertilità.
Uomini e donne reagiscono in modo molto diverso all'idea di diventare genitori e pianificare una gravidanza, pertanto in loro possono sorgere dubbi e domande completamente diversi. Inoltre, prendere la decisione di avere un figlio non è garanzia di un effettivo concepimento. Attendere con impazienza un risultato positivo, o convincersi che questa volta abbia funzionato, può creare ulteriore stress nella relazione di coppia.
Il Dott. Sasaoka ha fatto un'esperienza interessante in merito: "Quando la gravidanza tarda ad arrivare, nel corso dei mesi le paure e le insicurezze aumentano e nella coppia si può arrivare a lanciarsi delle accuse reciproche, anche se nessuno dei due ha colpe. Pensando che rimanere incinta fosse la cosa più semplice e naturale del mondo, scoprire che non è così fa nascere un senso di impotenza". Passano per la testa mille domande:
Forse alle coppie può essere d'aiuto conoscere alcuni fatti su questo argomento. La probabilità di rimanere incinta è in media del 38% per ogni ciclo mestruale. Calcolando che vi sono 12 cicli in un anno, la percentuale si attesta intorno al 98%. In altre parole: continuate a provare.
Se non riesci a rimanere incinta dopo molto tempo, potresti prendere in considerazione l'inseminazione artificiale. Innanzitutto, una coppia deve verificare se è possibile accrescere le probabilità di successo in modo naturale, modificando le proprie abitudini e lo stile di vita. I numerosi fattori che influenzano negativamente il concepimento includono l'età, il fumo, l'obesità, le malattie endocrine o ginecologiche, i traumi psicologici e molti altri.
Naturalmente, l'infertilità è anch'essa un'eventualità da non escludere. L'infertilità è una condizione clinicamente riconosciuta ed è definita come segue: se una donna ha avuto frequenti rapporti sessuali non protetti per 12 mesi, o 6 mesi per le donne sopra i 35 anni, e non è rimasta incinta, allora è da considerarsi non fertile. A meno che non ci siano altre circostanze che potrebbero rendere più difficile il concepimento, a questo punto sarebbe opportuno sottoporsi a esami medici per accertare se si è fertili o meno.
A seconda della causa, esistono vari metodi per porre rimedio all'infertilità: si parte da procedure semplici come una sorta di programmazione dei rapporti sessuali, l'inseminazione artificiale e la stimolazione delle ovaie per arrivare a interventi più complessi come la fecondazione in vitro e la donazione di ovuli. Esistono poi altri trattamenti che riguardano l'anatomia di donne o uomini, ad esempio la riparazione del varicocele, l'inversione di legatura delle tube e la dilatazione del canale cervicale.
Le coppie dovrebbero innanzitutto rivolgersi a un ginecologo che determini se vi sono i presupposti per la procreazione in generale e, in secondo luogo, avere le idee chiare sul numero di figli che desidera. Questo include un’indagine su eventuali fattori che possono impedire la gravidanza, vengono così dati suggerimenti o viene avviato un trattamento adeguato. Per quanto riguarda gli uomini, l'età difficilmente incide sulla fertilità, mentre per le donne l'età ha un ruolo molto importante. Il Dott. Sasaoka ci ricorda che non abbiamo alcun controllo sui cambiamenti biologici che interessano il nostro corpo: "L'età di una donna è inversamente proporzionale alla probabilità di rimanere incinta e direttamente proporzionale al rischio di malformazioni fetali. Più si aspetta, meno sono le possibilità di successo".
L'American College of Obstetricians and Gynecologists ha scoperto che le coppie sane di età compresa tra 20 e 30 anni hanno almeno il 25% di probabilità di concepire durante un qualsiasi ciclo mestruale, mentre per le coppie intorno ai 40 anni, la percentuale scende al 10%. È importante tenere a mente questi dati come regola generale. Per poter concepire è necessario avere rapporti sessuali durante il periodo dell'ovulazione, facendo un giorno di pausa tra un rapporto e l'altro, in modo che l'uomo possa produrre abbastanza spermatozoi sani. In questo modo aumentano le probabilità di ottenere una gravidanza spontanea.
Se è stato accertato un problema ormonale, ci sono una serie di test e opzioni di trattamento sia per uomini che per donne, ad esempio l'esame dell'ormone antimulleriano (AMH), lo spermiogramma o l'isterosalpingografia.
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Fonti:
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