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Dieta vegana in gravidanza e durante l’allattamento: le sfide nell’ambito della consulenza

Verena Lang, BBSc


Sul tema della dieta vegana, soprattutto in gravidanza e durante l’allattamento, emergono ripetutamente opinioni controverse all’interno del settore competente, creando insicurezza nelle donne incinte e che allattano. L’ambito scientifico si occupa in modo approfondito di questa tematica con l’obiettivo di fornire maggiore chiarezza. In qualità di dietologa e nutrizionista vegana, con questo articolo specialistico desidero affrontare le necessità specifiche in termini di sostanze nutritive e le sfide che contraddistinguono la consulenza da fornire alle donne che seguono un regime vegano in gravidanza e durante l’allattamento, tenendo conto anche delle conoscenze scientifiche attuali.

Nella mia vita lavorativa quotidiana mi trovo spesso di fronte a donne in gravidanza che si alimentano già da anni secondo la dieta vegana e che vedono criticato il loro regime alimentare da parte degli specialisti. Il consiglio che ricevono è quello di non escludere alcun alimento o di seguire almeno una dieta vegetariana, poiché soltanto in tal modo sarebbe possibile assumere tutte le sostanze nutritive importanti. Una sensazione di insicurezza e preoccupazione si diffonde nelle future mamme perché si sentono incomprese e rifiutate, ma nello stesso tempo non vogliono danneggiare il feto. Quindi succede che, contrariamente alla loro convinzione, inizino nuovamente a mangiare formaggio oppure, senza cercare una consulenza competente in materia, assumano integratori alimentari non adeguati alle loro necessità. In tal modo aumenta il rischio di una carenza di sostanze nutritive, che potrebbe essere evitato se le mamme ricevessero informazioni adeguate. Situazioni come questa dimostrano che è necessario fornire maggiori informazioni fondate dal punto di vista scientifico per poter supportare le donne che seguono una dieta vegana nelle fasi delicate della vita.

Perché si sceglie un’alimentazione vegetale

È noto che una dieta a base vegetale offre numerosi vantaggi dal punto di vista della salute: può contribuire alla prevenzione e alla cura di patologie dovute all’alimentazione, come diabete mellito di tipo 2, alta pressione sanguigna, malattie coronariche o adiposità. Tuttavia, anche la tutela ambientale, il riscaldamento climatico e aspetti etici costituiscono motivi per cui le persone scelgono sempre più spesso un’alimentazione vegetale e desiderano continuare questa dieta anche durante gravidanza e allattamento.2

Qual è l’opinione delle associazioni professionali?

Finora sono stati eseguiti pochi studi su donne in gravidanza o che allattano, popolazione infantile e giovanile che seguono una dieta vegetariana o vegana.2 Al momento in Germania è in corso uno studio PREGGIE con l’obiettivo di rilevare il comportamento alimentare, l’assunzione di sostanze nutritive e lo stato di salute di donne in gravidanza che seguono una dieta vegana oppure onnivora e dei loro neonati. Tuttavia, i risultati non sono ancora noti.Dal momento che un’assunzione sufficiente di alcune sostanze nutritive, soprattutto di vitamina B12, non è possibile, o lo è soltanto con difficoltà, la Deutsche Gesellschaft für Ernährung (DGE) non raccomanda la dieta vegana alle donne in gravidanza o che allattano né alla popolazione neonatale, infantile e giovanile.Anche la Österreichische Gesellschaft für Kinder- und Jugendheilkunde (ÖGKJ) non raccomanda una dieta puramente vegetale in queste fasi della vita.5Per evitare carenze nutrizionali, entrambe le società sottolineano l’importanza di un supporto dal punto di vista medico e dietologico in caso di dieta vegana nelle fasi delicate della vita. 4 5 Inoltre, si raccomandano esami del sangue regolari e un’integrazione costante di B12.5 6 A livello internazionale l’alimentazione a base vegetale gode di una considerazione decisamente migliore. Ad esempio, tra gli altri la Academy of Nutrition and Dietetics (Stati Uniti) sostiene che una dieta vegana pianificata adeguatamente sia vantaggiosa dal punto di vista della salute in tutte le fasi della vita, compresi gravidanza, allattamento e infanzia.1 La stessa opinione è condivisa da altre società di nutrizione come la American Academy of Pediatrics (Stati Uniti)7la British Nutrition Foundation (Gran Bretagna)8  o la Dietitians of Canada (Canada)9.

Le sostanze nutritive critiche sotto controllo

Sapendo che un’alimentazione vegana pianificata adeguatamente con attenzione alle sostanze nutritive critiche è possibile nelle fasi delicate della vita, poniamo le basi per la consulenza di questi gruppi di persone. Sono considerati critici proteine, vitamina D, acidi grassi omega-3 (in particolare acido eicosapentaenoico e acido docosaesaenoico), calcio, ferro, zinco, vitamina B2, vitamina B12, iodio e selenio. La vitamina B12 è la sostanza nutritiva più critica nella dieta vegana perché è costituita da microorganismi ed è presente in quantità significative esclusivamente in alimenti di origine animale. La vitamina B12 è fondamentale per la scissione cellulare, la formazione di sangue e il mantenimento della salute del nostro sistema nervoso. In gravidanza e allattamento una carenza di vitamina B12 può causare difetti al tubo neurale, preeclampsia o danni neurologici nel feto. Per questo è indispensabile un’integrazione alimentare affidabile e adeguata tramite integratori alimentari. 2La ÖGKJ raccomanda a donne in gravidanza e che allattano di integrare quotidianamente 50-100 microgrammi di vitamina B12.5

Una buona rete garantisce un’ottima consulenza

Occorre individuare una soluzione per rispettare le donne che intendono seguire una dieta vegana in gravidanza e durante l’allattamento e per supportarle con conoscenze specifiche al fine di evitare carenze di sostanze nutritive a madri e popolazione neonatale. A tale scopo è utile operare con un approccio interdisciplinare e consigliare alle donne interessate di rivolgersi a specialisti in materia di alimentazione affinché possano discutere degli alimenti adatti, delle sostanze nutritive importanti e degli integratori necessari da assumere sotto controllo medico.

Infatti, non bisognerebbe chiedersi se ma come possa essere strutturata una dieta vegana nelle fasi delicate della vita in modo tale da soddisfare le necessità di tutti. In tal senso, il settore medico nel suo complesso garantisce che vengano evitate informazioni incorrette e situazioni di carenza e che le donne che scelgono una dieta vegana anche in queste fasi particolari della vita siano informate in modo mirato e ricevano la miglior consulenza possibile.

Verena Lang, BBSc

NUTRIZIONISTA E DIETISTA

Nelle sue consulenze, la nutrizionista austriaca Verena Lang aiuta le persone a stabilire una dieta equilibrata e a base vegetale. In quanto vegana, ha avuto esperienze personali con la gravidanza vegana, l'allattamento al seno e l'alimentazione complementare. Pertanto, le sta molto a cuore accompagnare le famiglie vegane nelle delicate fasi della gravidanza, dell'allattamento e dell'alimentazione infantile con conoscenze sull'alimentazione vegana e ispirazione per la vita quotidiana. 

Photo copyright: Katja Horninger

1AND (2016): Vesanto M, Craig W, Levin S. Position of the Academy of Nutrition and Dietetics: Vegetarian Diets. Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics 2016; 116 (12): 1970- 1980. doi: 10.1016/j.jand.2016.09.025

2Keller M, Gätjen E. (2017): Vegane Ernährung. Schwangerschaft, Stillzeit und Beikost. Stoccarda: Edizioni Eugen Ulmer Verlag

3Istituto di ricerca per l’alimentazione a base vegetale: “Pregnant Veggie Study – Studio sulla dieta vegana nelle donne in gravidanza in Germania”, al link: https://ifpe-giessen.de/preggie-studie/ (URL consultato il 09/05/2023)

4DGE (2016): Richter M, Boeing H, Grünewald-Funk D, Heseker H, Kroke A, Leschik Bonnet E, Oberritter H, Strohm D, Watzl B. Vegan diet. Position of the German Nutrition Society (DGE). Ernahrungsumschau 63(04): 92–102

5ÖGKJ (2018): Plank R. Ernährungskommission der Österreichischen Gesellschaft für Kinder- und Jugendheilkunde. Sicurezza e rischi della dieta vegetariana e vegana durante gravidanza, allattamento e primi anni di vita. Monatsschrift Kinderheilkunde (rivista di pediatria) 2018; doi: 10.1007/ s00112-018-0554-7.

6DGE (2020): Richter M, Kroke A, Grünewald-Funk D, Heseker H, Vir- mani K, Watzl B. Integrazione della posizione della Deutsche Gesellschaft für Ernährung e. V. in relazione alla dieta vegana nei gruppi di popolazione con particolari esigenze in materia di sostanze nutritive. Ernaehrungs Umschau (rivista specializzata in nutrizione) 2020; 5. Sonderheft (edizione speciale): 64-72.

7Amit M. (2010), Vegetarian diets in children and adolescents. (Diete vegetariane nella popolazione infantile e adolescenziale.) Paediatr Child Health (rivista di pediatria). 2010 May;15(5):303-14.

8Phillips, F. (2005), Vegetarian nutrition. (Nutrizione vegetariana.) Nutrition Bulletin (rivista sulla nutrizione), 30: 132-167. https://doi.org/10.1111/j.1467-3010.2005.00467.x

9American Dietetic Association; Dietitians of Canada. Position of the American Dietetic Association and Dietitians of Canada: Vegetarian Diets. J Am Diet Assoc. 2003 Jun;103(6):748-65. doi: 10.1053/jada.2003.50142.