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Estrazione e conservazione del latte materno

Karin Müller


Quando arriva un bambino, le ragioni per cui potrebbe essere necessario o utile estrarre il latte materno sono molteplici. L’estrazione regolare del latte materno è necessaria per stimolare la produzione di latte immediatamente dopo il parto, quando il bambino viene separato dalla madre a causa di un parto prematuro o di una malattia o se il neonato è ancora troppo debole per la suzione del seno. Il tiralatte diventa un compagno inseparabile anche quando la madre desidera rientrare rapidamente al lavoro dopo il parto, ma vuole comunque continuare a nutrire il bambino con il suo latte. Oltre a ciò, vi sono numerosi altri motivi che inducono una madre a tirarsi il latte a fasi oppure solo occasionalmente, per esempio quando sono necessari esami medici o terapie che richiedono una pausa dall’allattamento o semplicemente quando è necessario recuperare un po’ di tempo libero dalla routine quotidiana del bambino.

Estrazione del latte materno

Estratto manualmente o con l’aiuto di un tiralatte, in entrambi i casi occorre stimolare il riflesso di emissione, affinché il latte possa scorrere dagli alveoli ai dotti lattiferi per effetto dell’ormone ossitocina. Il riflesso di emissione può essere stimolato nei seguenti modi:
  • adottando una posizione comoda e rilassata 
  • guardando/pensando al bambino oppure osservando una sua foto...
  • facendo impacchi caldi al seno
  • massaggiando il seno

Alcune donne si sentono a proprio agio eseguendo un massaggio al seno, un’operazione fattibile praticamente sempre e ovunque. A questo scopo occorre posizionare una mano sul seno in modo tale che il pollice si trovi sulla parte superiore e le altre dita sulla parte inferiore, circa 2-3 centimetri al di sotto del capezzolo. A questo punto occorre effettuare una lieve pressione orizzontale verso la gabbia toracica con la mano, mentre il pollice e l’indice vengono portati in avanti. Questo processo dev’essere ripetuto ritmicamente mentre la mano massaggia l’intero seno.

Per lo svuotamento del seno mediante tiralatte, sono disponibili modelli elettrici semplici o doppi e modelli manuali. Per la raccolta del latte si utilizza una bottiglia di vetro o di plastica avvitata al tiralatte, che può essere successivamente utilizzata per nutrire il bambino o per congelare il latte. Se l’estrazione del latte si prolunga nel tempo, si consiglia di utilizzare un tiralatte elettrico doppio, disponibile anche a noleggio presso ospedali o sanitarie previa prescrizione medica. Se l’estrazione del latte avviene soltanto sporadicamente, il tiralatte manuale è più che sufficiente. A confronto, questo è più economico, leggero, silenzioso e non necessita di corrente. Nei tiralatte manuali è consigliata la presenza di una regolazione individuale dell’intensità della suzione (come ad esempio nel tiralatte manuale MAM). Ciò consente di simulare il ritmo naturale del bambino, con suzioni iniziali brevi e rapide e intervalli più lunghi e lenti quando il latte inizia a fuoriuscire.

Conservazione del latte materno

Il latte materno può essere conservato in bottiglie di vetro, bottiglie di plastica rigida prive di BPA o in sacchetti specifici. Si sconsiglia l’uso di sacchetti per freezer o contenitori per cubetti di ghiaccio.

Poiché il latte materno contiene preziosi agenti antiinfettivi, può essere conservato per un tempo relativamente lungo: a temperatura ambiente per 5-8 ore, in frigorifero per 3-5 giorni e nel congelatore a -18 °C per 6-12 mesi. Ciò dipende naturalmente dall’attento rispetto delle temperature di raffreddamento e delle misure igieniche. Per lo scongelamento occorre riporre il latte nel frigorifero, sotto un getto di acqua corrente calda o riscaldarlo a bagnomaria. Il forno a microonde non è adatto. Il latte scongelato ma non ancora riscaldato può essere conservato in frigorifero per 24 ore. Dopo averlo riscaldato, il latte rimanente deve essere gettato dopo 1-2 ore.

  • 5-8 ore A temperatura ambiente 
  • 3-5 giorni In frigorifero
  • 6-12 mesi Nel congelatore a -18 °C

Karin Müller

ostetrica

Karin Müller, ostetrica dal 2009. Oltre alla sua attività come libera professionista, lavora come consulente, responsabile di corsi e relatrice sul tema “Allattamento” presso l’Hebammenzentrum, il centro di assistenza per la gravidanza di Vienna (Austria).